giovedì 30 settembre 2010
Marchionne: «Volkswagen vuole l'Alfa Romeo? Che aspetti»
«Volkswagen vuole l'Alfa Romeo? Che aspetti. Nel nostro radar di opzioni quella non c’è». Lo ha detto l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, parlando con i giornalisti presso lo stand Ferrari al Salone dell'auto di Parigi. Marchionne ha ricordato che su Alfa «abbiamo preso un impegno» e che l’alleanza con Chrysler «dà una base forte, tecnica all’Alfa. Poi se si presentano con 100 miliardi... sto scherzando». Mercoledì sera, il management di Volkswagen aveva rilanciato l’offerta per l’Alfa, dicendosi disposta ad aspettare il tempo necessario, anche due anni. «Il terzo trimestre si chiuderà per la Fiat con conti positivi superiori alle attese. Alzeremo gli obiettivi del 2010 del Gruppo», ha aggiunto l'amministratore delegato del Lingotto.
LE PAROLE DI PIECH - In precedenza il presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, Ferdinand Piech, proprio su una possibile proposta di acquisizione del brand Alfa Romeo da parte della casa automobilistica tedesca aveva detto: «Osserviamo con attenzione a quello che sta facendo Fiat in Italia e all'estero. Siamo ancora interessati ad Alfa Romeo, che è uno dei brand con maggiore potenzialità di crescita e su questo argomento ne potremo riparlare tra un paio d'anni». Sollecitato sulle speculazioni riguardanti una possibile vendita di Seat per acquisire Alfa Romeo, Piech ha smentito categoricamente e ha anzi precisato: «Seat potrebbe essere per Alfa quello che Skoda è per Volkswagen». Una sottile osservazione che lascia intendere come nella possibile strategia del Gruppo vi sia un'area «emozionale e sportiva» in cui la Casa del Biscione potrebbe diventare il marchio leader e la Seat un brand satellite, che utilizza le stesse tecnologie e le stesse competenze progettuali per portare a un pubblico più vasto i valori Alfa Romeo.
FERRARI - Marchionne è poi intervenuto anche sul tema Ferrari: «Ci riprenderemo il 5% della Ferrari, il nostro obiettivo è di riportare il 90% a casa. E' un impegno che ho preso quando sono entrato nel gruppo nel 2004. La vendita è stata fatta in modo affrettato. Credo sia ora di riportare Ferrari a casa: appartiene alla Fiat». Il riferimento è alla trattativa con il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala. Marchionne ha aggiunto, che per quanto riguarda la quotazione della Ferrari «è una delle cose che può succedere, ma non c'è nessun piano immediato».
FABBRICA ITALIA - Il piano di investimenti del Gruppo Fiat in Italia, che è subordinato agli accordi con i sindacati, va realizzato entro l'anno ha poi spiegato Marchionne: «Se ci giochiamo un anno avremo un impatto disastroso sul piano sviluppo del prodotto e saremo costretti a guardare alternative. Stiamo arrivando ai limiti, entro fine anno dobbiamo decidere».
OUTLOOK NEGATIVO - L'ad della Fiat si è poi soffermato sugli aspetti finanziari relativi alla casa automobilistica. «Probabilmente le società di rating confermeranno l'outlook negativo di Fiat. Ormai - ha aggiunto Marchionne - ho imparato una cosa con le agenzie di rating, è inutile cercare di spingere. Hanno un certo percorso e lo devono fare, fino a quando non si rendono conto che la realtà è cambiata, ma non credo che siano le prime a chiamare veramente il problema per quello che è. Con tutto il dovuto rispetto verso di loro la realtà è un'altra. Lo abbiamo vissuto sulla pelle del sistema finanziario e nel caso della Fiat».
(Fonte: www.corriere.it - 30/9/2010)
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