mercoledì 25 agosto 2010

Dopo Obama, anche il vicepresidente Biden visita uno stabilimento Jeep e ringrazia Marchionne: “Hai fatto un gran lavoro"


Mentre a Melfi si infiamma lo scontro fra la Fiat e la Fiom sui tre operai licenziati e poi reintagrati con decreto del giudice del lavoro, negli U.S.A. l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne riceve il vicepresidente americano, Joe Biden, dal quale incassa un ulteriore riconoscimento per il lavoro svolto in Chrysler. Meriti gli vengono riconosciuti anche dalle tute blu americane: "Vedete questa fabbrica? E' merito di questo signore: Sergio Marchionne", osservano il presidente e il vice presidente del sindacato dei metalmeccanici UAW (United Auto Worker), Bob King e General Holiefield. "Lavoro in Chrysler da oltre 20 anni e questa è la prima volta che lavoriamo secondo criteri intelligenti", afferma un operaio dell'impianto di Toledo (Ohio) riferendosi al World Class Manufacturing, il programma contro gli sprechi introdotto da Fiat in Chrysler. La visita di Biden nello stabilimento Chrysler di Toledo fa seguito a quella del presidente americano Barack Obama nell'impianto di Jefferson North a Detroit. E cade a poco più di un anno dalla presa di controllo di Chrysler da parte di Fiat, avvenuta con l'uscita della società dalla bancarotta nel giugno 2009. "Congratulazioni Sergio. L'ultima volta che ci siamo visti era a Venezia. E' bello vederti qui e vedere il rapporto che hanno Fiat e Chrysler. Noi, tutti i lavoratori e tutti gli americani, ti ringraziamo per il buon lavoro che fai" afferma Biden, ricordando le proprie origini di figlio di un rivenditore di auto e il fatto di aver parcheggiata "sin dal 1973 una Jeep in garage, una Wrangler nera. Purtroppo però i servizi segreti mi impediscono ormai di guidare". "Sergio - aggiunge - hai fatto un gran lavoro qui e, tenendo conto dell'importanza dei fornitori, hai realizzato importanti sinergie ed efficienze. Inoltre, stai realizzando un gran prodotto", aggiunge Biden, riferendosi al Toledo Assembly Complex, dove viene realizzato il modello 2011 della Jeep Wrangler grazie a un innovativo progetto manifatturiero che conta sull'appoggio di tre fornitori come partner. Elogiando le misure prese dall'amministrazione Obama a favore dell'industria automobilistica, Biden cita l'articolo comparso sull'Economist a sostegno del successo del presidente nel ristrutturare il settore delle quattro ruote. Un articolo in cui si ammette che, grazie a Washington, "General Motors è di nuovo redditizia e Chrysler, gestita da Fiat, sta compiendo progressi". La più piccola delle tre sorelle di Detroit ha chiuso la prima metà dell'anno con un utile operativo di 326 milioni di dollari, a fronte di una perdita netta di 369 milioni nello stesso periodo del 2009. Marchionne, dichiarandosi soddisfatto e ribadendo il proprio impegno a voler restituire entro il 2014 i fondi ottenuti dal governo americano, precisa comunque che chiudere il 2010 in utile netto "sarà difficile". L'amministratore delegato di Fiat precisa, inoltre, che oltre 200 concessionari Chrysler hanno fatto richiesta per la vendita dei marchi del Lingotto negli U.S.A. .
(Fonte: www.americaoggi.info - 24/8/2010)

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