lunedì 23 agosto 2010
Ancora sull'ipotesi di vendita di Alfa Romeo a Volkswagen
Fiat Group Automobiles ha bisogno di crescere. E deve farlo in maniera globale, non può basarsi sul mercato interno, le cui prospettive sono a dir poco grigie, e neppure sul solo mercato brasiliano, da dove Fiat oggi trae le più belle soddisfazioni, essendo il marchio best-seller. La crescita deve prevedere un miglioramento della performance di tutti i marchi: Fiat, Lancia, Alfa Romeo. Lancia dovrebbe sfruttare piattaforme e rete Chrysler, in Europa, e questo potrebbe dare al marchio un nuovo impulso, dopo essersi progressivamente ritirata da tutti i mercati tranne quello domestico (ovvero: peggio di così non può andare). Una strategia tutta da confermare, ma pur sempre una (specie di) strategia. Fiat si prepara allo sbarco nel Nordamerica, con il modello 500, che dovrebbe aggiungere 100-130mila unità alla produzione attuale, con l'assemblaggio in Messico. E Alfa Romeo? Il marchio deve trovare il modo di fare un salto di qualità (e di quantità) e – secondo gli obiettivi assegnati da Sergio Marchionne (che non sarebbe il primo AD Fiat a spazientirsi di fronte alle performance sottotono di Alfa Romeo) – passare dalle 102.000 unità del 2009 ad almeno 500.000 nel 2014 (quando le vetture vendute negli Stati Uniti dovrebbero essere 85mila), e – parallelamente – migliorare il margine operativo dal 1,8% dello scorso anno ad oltre il 4,1%. È – il marchio del biscione – in grado di modificare lo status quo in 5 anni, quadruplicando le vendite in Europa? Sono pochi a crederci veramente, anche perché ad oggi velocità e capacità di rinnovamento del Marchio sono assolutamente insufficienti: Alfa Romeo Giulietta sostituisce un modello ormai decotto, come l'Alfa 147, i segmenti superiori sono stati abbandonati dalla Alfa 166 da tempo, mancano i prodotti che sembrano attirare di più il pubblico, come SUV e cabrio. Tutto questo fa sì che in Europa il Marchio Alfa Romeo nei primi sei mesi dell'anno (e nello stesso mese di giugno) abbia perso volumi, invece di guadagnarne: 53.096 vetture vendute nel primo semestre 2010, contro le 59.309 dell'anno precedente e 10.534 veicoli venduti a giugno dell'anno in corso, contro gli 11.551 del 2009 (fonte: InterautoNews). Da come sono andate le cose in Italia, la pubblicazione dei dati del mese di luglio non prospetta un grosso miglioramento. Alfa Romeo – che sembrerebbe aver perso dai 200 ai 400 milioni all'anno nell'ultima decade (i dati non sono pubblici) – in mani italiane ha sempre fallito nello sfruttare le occasioni avute, soprattutto perché non è mai stata in grado di mettere in piedi una gamma credibile, capace di rappresentare un vero è proprio competitor nei confronti dei marchi premium tedeschi (Audi e BMW in primis, Mercedes in secondo luogo). Può il Gruppo VW dare delle garanzie in più? Sicuramente i tedeschi hanno dato prova di saper gestire i marchi in loro possesso, a partire da Audi fino a Skoda. Seat, rappresenta il solo “caso di insuccesso” del gruppo, in termini di raggiungimento degli obiettivi, anche se il marchio iberico vende pur sempre 3 volte quanto l'Alfa Romeo. Mentre le voci corrono, VW continua la campagna acquisti in Fiat, che ha portato a cambiar squadra prima Walter de' Silva (capo del Design Alfa), poi Luca De Meo (ex CEO di Alfa Romeo) e in tempi più recenti Giovanni Perosino (ex-Fiat Brand Communication Director, vecchia conoscenza di De Meo già ai tempi di Lancia), che prenderà possesso del suo ufficio a Wolfsburg a partire dal 1° settembre 2010. Coincidenze? Secondo alcuni Alfa Romeo rientrerebbe nei piani che vogliono portare il Gruppo Volkswagen a diventare numero uno al mondo, nel 2018. FGA non sembra avere le idee chiarissime su come portare a casa un obiettivo a dir poco ambizioso di quintuplicare le vendite entro il 2014 ma, nel frattempo, smentisce ogni voce di dismissione del marchio Alfa Romeo. In tempi di mercato d'agosto, c'è ancora chi crede alle secche smentite?
(Fonte: www.paid2write.org - 23/8/2010)
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