mercoledì 3 marzo 2010

Marchionne apre sullo spin-off di Fiat Auto


Lo spin-off è «un tormentone», ma per sapere se il settore auto sarà separato da tutte le attività del gruppo bisognerà aspettare il 21 aprile, quando la Fiat presenterà il nuovo piano industriale. A Ginevra l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ammette per la prima volta che «è una delle ipotesi allo studio», mentre non ci saranno novità sugli stabilimenti italiani. Le sue parole danno sprint al titolo che chiude a 8,38 euro, in crescita dell’1,58 per cento. Marchionne, che visita il Salone con John Elkann e il fratello Lapo, parla anche del maxirichiamo di 8 milioni e mezzo di auto Toyota per difetti tecnici: «è una cosa che fa male all’industria dell’auto. Spero che non capiti mai nè a Fiat nè a Chrysler. Hanno tutto il mio sostegno morale», dice. È soprattutto il mercato dell’auto a preoccupare il manager Fiat: «Il 2010 - spiega Marchionne - sarà un anno duro, ma lo sappiamo affrontare. Perchè il mercato si normalizzi in Italia bisognerà aspettare il 2013. Ci vorranno 3-4 anni perchè riacquisti un ritmo normale, le vendite si attesteranno intorno a 1.750.000 vetture». Insomma, osserva, «siamo nella stagione delle difficoltà, dureranno un pò di tempo, ma la cosa importante è che la crisi sia passata. Ora bisogna gestire il futuro, prima si metteva in discussione pure quello». La Fiat non ha in programma di estendere all’auto l’alleanza con Peugeot, almeno «per il momento». «I rapporti - sottolinea Marchionne - sono ottimi, per quanto riguarda i veicoli commerciali lo sviluppo continua ad andare avanti». All’amministratore delegato del gruppo torinese sta a cuore il rilancio del marchio Alfa Romeo, che a Ginevra presenta in anteprima mondiale la Giulietta. Per il suo possibile sbarco in U.S.A. nel 2012 c’è un progetto, ma se ne parlerà il 21 aprile. Quanto a Chrysler, Marchionne spiega che «non si possono mettere a confronto i dati del 2010 con un periodo estremamente strano della vita della Chrysler, perchè fino a quando non è entrata in Chapter 11 ha venduto tutto quello che aveva a prezzi ridicoli che non rappresentavano il giro normale dei suoi volumi, mentre quelli di adesso sono veri numeri». Marchionne, che parla di «un grandissimo 2010 in Brasile», torna anche sul problema Termini Imerese, al centro del tavolo al ministero dello Sviluppo Economico venerdì: «è un problema che sta diventando da un punto di vista mediatico difficile da gestire. Andiamo ad aggiungere cerotti a un discorso che era di una semplicità e chiarezza incredibili. Quello che mi dispiace è che tutta questa storia la stanno vivendo sulla loro pelle i lavoratori di Termini. Invito tutti quanti a fare dei discorsi seri e precisi, la Fiat farà quello che è necessario per traghettare la fabbrica e portarla da un’altra parte». Smentisce poi un interesse per la fabbrica siciliana il direttore generale dei marchi Peugeot e Citroen, Jean-Marc Gales.
(Fonte: www.lastampa.it - 3/3/2010)

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