giovedì 18 febbraio 2010
Ecco come sarà la nuova Panda
Il vento che ha gonfiato le vele della Panda non è mai calato. Un vento che l’ha protetta anche quando correva il pericolo di perdere la sua identità: era il 2003 e un tardivo rinnovamento prevedeva di ribattezzare Gingo la nuova generazione della piccola Fiat... Pericolo scampato. Panda era e Panda rimase. Come all’origine, 1980. Una piccola vettura, uscita dalla fantasia di Giugiaro, dalla forma spigolosa. Un’auto essenziale, facile da costruire e da comprare. Convinse tutti, età e classi diverse, e si piazzò in cima alla classifica delle vendite. Adesso la Panda è pronta a un altro cambiamento, senza tradire se stessa. Non subito: per vedere la nuova generazione bisognerà aspettare la fine del 2011 o l’inizio del 2012. Il pianale resterà quello di oggi, che è quello della 500 e della Ford Ka: una «base» dalle grandi potenzialità, in grado di adeguarsi alla trazione integrale o all’impianto a metano. Le misure dovrebbero essere più o meno le stesse. Ritoccata la carrozzeria: le linee più dolci e morbide ricorderanno la 500, soprattutto nel frontale. Davanti cambiano griglia e paraurti, con l’aggiunta di cromature orizzontali. Dietro, restano le luci alte, sviluppate verticalmente sui montanti. La trasmissione integrale avrà una priorità progettuale: inutile nascondere il ruolo del marchio Jeep, che, attraverso la consociata Chrysler, fornirà know how all’avanguardia in questo campo. A parte la trasmissione e il pianale, assoggettati alla regola dell’omologabilità globale, il motore è un punto fermo del progetto: 900 cc con tecnologia Multiair. Bassi consumi, basse emissioni, coppia motrice paragonabile a quella dei turbodiesel common rail. Non solo: naturalmente nella gamma ci saranno anche altri propulsori a benzina, bifuel e diesel Multijet. Quasi certamente la prossima Panda verrà prodotta nello stabilimento di Pomigliano, dove Marchionne ha deciso di portare l’attuale modello, spostandolo dal sito industriale di Tychy, in Polonia, considerato la migliore fabbrica europea.
(Fonte: http://motori.corriere.it - 18/2/2010)
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