Con la produzione “schizzata” a 228mila furgoni invece dei 220mila previsti, Sevel si appresta a chiudere l’annata del 2014 con il raggiungimento del terzo miglior risultato della storia dello stabilimento. Un successo che arriva a consolidare mesi di produzione in salita e che consegna agli oltre 6mila dipendenti della fabbrica di contrada Saletti un Natale in cui si può ben sperare per il futuro. Che le prospettive siano più che mai rosee nello stabilimento per veicoli commerciali leggeri più grande d’Europa, lo si era capito già qualche giorno fa nel corso del CAE (Comitato Aziendale Europeo) che ha visto riunite a Torino tutte le aziende a marchio FCA (Fiat-Chrysler) e i rispettivi rappresentanti sindacali. Proprio in quell’occasione l’azienda ha ribadito di voler proseguire la joint venture con PSA (Peugeot-Citroen) fino al 2027. Non solo, nel 2019 è previsto anche il lancio del nuovo Ducato alla cui realizzazione si sta già lavorando. L’accordo in Sevel con PSA sarebbe dovuto scadere nel 2019. Il fatto di aver prolungato l’alleanza, in un periodo in cui nel settore automotive si è abituati a fare programmi di mese in mese, fa ben sperare non solo per le prospettive occupazionali del territorio, ma per l’economia di tutto l’Abruzzo dal momento che Sevel incide sul Pil regionale per il 10% del totale. Solo un anno e mezzo fa la Val di Sangro aveva avuto di che rallegrarsi per l’annuncio, arrivato dallo stesso amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, di un investimento di 700milioni di euro per il restyling di oltre l’80% del Ducato, veicolo che resta il più amato dai lavoratori europei. Lavorare sulla nuova versione del furgone commerciale significa invece che entro il 2019 arriverà sul territorio un miliardo di euro di investimenti, una cifra da capogiro che arriva come manna dal cielo su un territorio fiaccato dalla crisi. Sevel è pronta quindi a nuove sfide. Per i sindacati è importante “farsi trovare pronti, soprattutto dal punto di vista del miglioramento delle infrastrutture (Sevel, per citare un esempio, ha sempre chiesto il completamento della fondovalle Sangro e il potenziamento del porto di Ortona da dove potrebbe imbarcare comodamente i Ducato). Altro obiettivo delle parti sociali sarà quello di cercare di spingere l’azienda a nuove assunzioni e a far crescere di più il parco industriale dell’indotto, che è ancora basso sul territorio. Intanto è stato raggiunto l’accordo sulle ferie natalizie con le Rsa di Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Lo stabilimento resterà chiuso dal 24 dicembre al 5 gennaio con rientro effettivo sulle catene di montaggio il 7. La copertura retributiva avverrà attraverso il ricorso a ferie e par (permessi) residui del 2014 e degli anni precedenti al 2014, a permessi retribuiti in conto ore oppure ai permessi retribuiti del 2015 a fruizione collettiva. Voci non ufficiali presagiscono una ripresa intensa dell’attività lavorativa con il ricorso, già da gennaio, ai sabato straordinari per nuovi carichi di lavoro.
(Fonte: www.lanciano24.it)
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