giovedì 3 dicembre 2009

Coda (Fiat Group Purchasing): entro due-tre anni raggiungeremo l'efficienza di Toyota


L'alleanza tra Fiat e Chrysler offrirà grandi opportunità per i fornitori, con la possibilità di ampliare sinergie, ridurre i costi, aumentare la competitività. Lo ha detto Gianni Coda, Responsabile di Fiat Group Purchasing, la società che si occupa degli acquisti del Lingotto, oggi a Torino in occasione di una tavola rotonda tra Camera di Commercio Americana in Italia e l'Unione industriale di Torino, a cui hanno partecipato oltre ad imprenditori dell'indotto auto anche l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia David Thorne. "Nell'arco di due/tre anni arriveremo alle stesse efficienze e competitività dei nostri più grandi concorrenti", ha detto Coda citando colossi dell'auto come Toyota. "Nel giro di un mese - ha ricordato il manager del gruppo Fiat - siamo riusciti ad allineare l'organizzazione Chrysler a quella Fiat e quindi oggi - ha aggiunto - agiamo come un unico ente di fronte ai nostri fornitori". "Chrysler comprava per 28 miliardi di dollari e Fiat per 40 miliardi - ha proseguito -: insieme acquistiamo per 68 miliardi di dollari: siamo 4000 persone complessivamente, presenti in tutto il mondo. E pensiamo di dare il nostro contributo rilevante sia nell'alleanza tra Fiat e Chrysler che all'interno di Fiat stessa. Oggi già il 52% dei componenti dell'auto è realizzato da fornitori comuni sia di Fiat che di Chrysler, nel 2014 questa quota salirà tra il 65 e il 70%. Si possono quindi immaginare - ha aggiunto Coda - le opportunità che nascono per i fornitori, considerando poi che a pari condizioni di mercato ci aspettiamo di superare i 5 milioni di volumi. Se oggi un fornitore fa 100mila pezzi un domani ne farà 300-400 mila. Sia per lui che per noi cambia di molto e questo già avviene tra i nostri competitori". Coda riprendendo il piano presentato agli inizi di novembre dall'ad Sergio Marchionne a Detroit ha ricordato che ci si aspetta una ripresa del mercato americano e anche se più lentamente anche di quello europeo e che in questa prospettiva le piattaforme Fiat potranno superare il milione di vetture ciascuna. Ha poi ricordato che per quanto riguarda Chrysler le auto del segmento B saranno prodotte dal gruppo Fiat e importate negli U.S.A., mentre quelle del segmento C e D , saranno prodotte negli U.S.A. su piattaforme Fiat come quella che sta per essere lanciata per la Alfa Romeo. Quanto al marchio Dodge il segmento B sarà importato dagli Stati Uniti e prodotto da Fiat "anche se non vi dico dove", ha aggiunto. Infine, per quanto riguarda i veicoli commerciali, l'equivalente del Ducato sarà realizzato negli Stati Uniti, mentre le versioni americane di Doblò e Scudo saranno importate dagli U.S.A. e prodotte da Fiat. "Dove? - ha concluso sorridendo - Non ve lo dico". L'ambasciatore degli Stati Uniti David Thorne, ha invece sottolineato che dal 2004 al 2008 gli investimenti italiani in America sono aumentati del 26%. L'anno scorso gli investimenti diretti negli Stati Uniti di aziende italiane sono stati valutati in 18 miliardi di dollari e hanno contribuito a creare oltre 130mila posti di lavoro. "Tutto questo - ha detto - prima del recente rientro ad alta visibilità di Fiat nel mercato americano attraverso la partecipazione in Chrysler. Sono certo che, incoraggiate dall'importante investimento in Fiat, molte altre aziende piemontesi valuteranno l'opportunità di aprire attività negli Stati Uniti".
(Fonte: www.asca.it - 2/12/2009)

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