lunedì 2 marzo 2009
Inizia il Salore di Ginevra e continua il Risiko delle alleanze. E se nascesse un "super-gruppo" Fiat(Chrysler)-PSA-BMW?
Crollo delle vendite, taglio della produzione, licenziamenti, scioperi, nuove alleanze. In estrema sintesi è quanto si sta verificando nell'industria mondiale dell'auto, colpita da una profonda crisi finanziaria globale che non si vedeva da decenni e che preluderà a cambiamenti radicali. Ed è in questo scenario drammatico ma di svolta che apre domani alla stampa la 79esima edizione del Salone dell'auto di Ginevra. Certamente tutti i "big" del settore presenti a Ginevra illustreranno le proprie ricette per uscire dalla crisi. E in molti casi si tratterà di cure shock che prevedono netti ridimensionamenti produttivi ed occupazionali, inedite alleanze o scioglimento di rapporti che duravano da decenni. Insomma, alla fine del 2009 l'industria automobilistica mondiale avrà cambiato pelle e avviato quel processo di consolidamento profetizzato alcuni mesi fa dall'amministratore delegato della Fiat. Chissà se già da allora Marchionne aveva in mente di fare un'alleanza con Chrysler, comunque quello sulle modalità ed i tempi del progetto di partnership tra il gruppo torinese ed il produttore americano sarà certamente uno dei temi caldi del salone di Ginevra. Come terrà banco il futuro di General Motors che ha annunciato una maxi-perdita 2008 da 31 miliardi di dollari e nei giorni scorsi ha presentato al governo americano un aggressivo piano di taglio dei costi (12 impianti chiusi entro il 2012 e 47.000 posti di lavoro in meno entro il 2009) a fronte di aiuti fino ad un totale di 30 miliardi di dollari. Anche Chrysler ha presentato un piano che prevede la diminuzione di ulteriori 3.000 posti di lavoro (oltre ai 32.000 già tagliati) e un taglio dei costi fissi per il 2009 di 700 milioni, mettendo in evidenza come la proposta di partnership con Fiat potrà aiutare la società sia a diminuire i costi sia ad accedere a piattaforme per veicoli a basso consumo. A fronte di ciò Chrysler chiede però un totale di 9 miliardi di aiuti. In questo scenario la Ford ha invece confermato di avere una liquidità adeguata e di poter continuare la propria attività di ristrutturazione senza dover chiedere aiuti al governo. La crisi però morde anche le giapponesi tanto che Toyota, per la prima volta dal 1963, stima una perdita di 2,9 miliardi di euro e annuncia un taglio alla produzione del 20% e la Nissan prevede un 'rosso' di 2,2 miliardi, il primo dall'arrivo di Ghosn nel 1999, e decide di mandare a casa 20 mila persone. Anche PSA ha segnato nel 2008 le sue prime perdite da dieci anni, mentre Renault ha annunciato un utile in caduta libera del 78%. Fiat invece ha segnato un utile netto di 1,2 miliardi, mantenendo però il dividendo solo alle azioni di risparmio. In questo quadro a tinte fosche si studiano nuovi scenari per uscire dalla crisi e si intrecciano ipotesi di cessioni o nuove alleanze. La Ford ha già messo in vendita la controllata Volvo, come come Gm sembra intenzionata a fare con la Saab. Sempre in casa GM, anche Opel, acquisita 80 anni fa, potrebbe essere ceduta fino al 50%. Intanto la Daimler ha già fatto sapere che non è interessata né ad Opel, né a Volvo o a Saab e anche il patron di Renault Carlos Ghosn ha al momento escluso qualsiasi ipotesi di nuova alleanza. BMW finora si è pronunciata solo sulla prosecuzione dei colloqui con Fiat per una possibile cooperazione nei marchi Mini e Alfa Romeo, oggetto otto mesi fa di una lettera d'intenti tra le due case, ed ha confermato contatti con la concorrente Daimler per un rafforzamento della cooperazione. Secondo alcune indiscrezioni di stampa la casa bavarese starebbe studiando anche un possibile ampliamento dell'alleanza con la francese PSA e qualcuno ha anche azzardato una partnership a tre Fiat(Chrysler)-BMW-PSA.
(Fonte: www.bluewin.ch - 2/3/2009)
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