giovedì 12 marzo 2009

Winterkorn: "Alleanza Fiat-Chrysler? L'unione non fa la forza"


Così Martin Winterkorn, numero uno di Volkswagen, commenta la joint venture Torino-Detroit. Per la casa tedesca il 2008 è stato positivo, ma la crisi del settore ha iniziato a farsi sentire e il 2009 sarà «difficile». «Fiat e Chrysler si sono messe insieme perché ciascuna delle due non va tanto bene. Ma il mettersi insieme non basta per migliorare i conti». La battuta di Martin Winterkorn, numero uno della Volkswagen, viene dall'esperienza del gruppo tedesco nell'integrazione di tutte le sue marche: «Noi ci abbiamo messo vent'anni - spiega - per far funzionare tutte le sinergie possibili». Il manager tedesco resta scettico sulle previsioni di Sergio Marchionne secondo cui nel settore resteranno solo sei grandi gruppi, di cui due al massimo in Europa: «Quello che vedo al momento attuale - dice - è un grosso consolidamento in Cina, e credo che i cinesi faranno parte dei sopravvissuti alla fine della crisi. Ma ci sarà sicuramente più di un gruppo europeo». Per quanto riguarda i possibili aiuti alla concorrente Opel, Winterkorn ha ribadito che lo Stato non dovrebbe aiutare aziende che non hanno possibilità di sopravvivere nel lungo periodo. Volkswagen ha presentato ieri conti da primato per il 2008: 6,3 milioni di vetture vendute (+1,3%), fatturato in crescita del 4,5% a 113,8 miliardi di euro, utile operativo di 6,3 miliardi (+3%) nonostante il crollo dei mercati nella seconda parte dell'anno. Sulla base di questi risultati il board proporrà ai soci un aumento del dividendo - caso unico nel settore in questi tempi di crisi - nonostante le previsioni per il 2009 siano per un calo dei profitti e per un possibile primo trimestre in rosso. Ai dubbi su questa decisione, il direttore finanziario Hans Dieter Pötsch ha risposto che il payout sugli utili dell'azienda è relativamente basso e che in ogni caso anche i dipendenti della Volkswagen hanno ottenuto un aumento del bonus annuale a 4.100 euro a testa. Ha inoltre ricordato che con i suoi 8 miliardi di liquidità netta a fine 2008, Volkswagen è meglio attrezzata delle concorrenti per affrontare la crisi. Anche il colosso di Wolfsburg, tuttavia, dovrà sottoporsi a una cura dimagrante: 2 miliardi di investimenti in meno e un obiettivo di ridurre i costi di un miliardo, pur senza chiusure di impianti. Non sono previsti licenziamenti, ma l'azienda ha già annunciato che non rinnoverà i contratti a termine a 16mila persone. Gli obiettivi di lungo periodo (2018) restano invariati: Volkswagen, ha detto Winterkorn, intende diventare il numero uno mondiale dell'auto.
(Fonte: www.motori24.ilsole24ore.com - 12/3/2009)

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