venerdì 1 aprile 2011
Formazione: accordo tra Politecnico di Torino, Università di Windsor, Fiat e Chrysler
I futuri manager dell'industria automobilistica passano per il Politecnico di Torino. Nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'ateneo piemontese, oltre ai discorsi di rito e alle contestazioni di alcuni studenti, il rettore del Politecnico, Francesco Profumo, il rettore dell'Università di Windsor (Canada), Alan Wildeman, con l'ad Fiat e Chrysler Group, Sergio Marchionne, hanno siglato un importante accordo di collaborazione. Dal prossimo anno infatti sarà attivo l'"International Joint Master Degree in Automotive Engineering", corso di laurea in ingegneria ai massimi livelli per quello che riguarda il settore automotive. L'accordo tra il Politecnico di Torino e l'Università di Windsor permetterà agli studenti dei due atenei di conseguire una doppia laurea: una dal Politecnico (Laurea Magistrale in Automotive Engineering) e l'altra dall'Università di Windsor (Master of Applied Science in Automotive Engineering). Inoltre il programma di cooperazione prevede uno scambio di studenti fino a un massimo di 50 all'anno per ciascuna università. Grazie alla particolare organizzazione del corso di laurea gli studenti riceveranno una formazione altamente specializzata e di tipo internazionale che fornirà loro un'ottima competenza linguistica e una buona esperienza aziendale la crescita culturale e personale dei giovani coinvolti. Le professionalità che saranno formate dalla collaborazione tra i due atenei si rivolgeranno soprattutto verso quattro aree: sistemi del veicolo, motori, gestione dei processi industriali e ingegneria virtuale. Ovviamente tutto ciò è reso possibile grazie al sostegno economico fornito da Fiat e Chrysler che si fanno carico delle spese di viaggio e di soggiorno e dei costi relativi a eventuali corsi di formazione complementare e di approfondimento culturale e inoltre, attraverso i propri esperti e manager, implementano il corpo docente. Così gli studenti, oltre a svolgere un periodo di stage in una delle due case automobilistiche, vivranno all'estero per un periodo minimo di 12 mesi fino a un massimo di 18. Soddisfazione per la firma dell'accordo è stata espressa da Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino: "Dopo aver portato i Centri di Ricerca nell'Università - come stiamo facendo all'interno della Cittadella Politecnica, creando quasi 2.500 posti di lavoro - la nuova sfida è quella di portare l'università nella fabbrica. Il rinnovo dell'accordo con Fiat e il Corso di Laurea in Ingegneria dell'auto in questa nuova connotazione, offriranno grandi opportunità ai nostri studenti e a quelli dell'Università di Windsor che potranno misurarsi già durante il percorso di studi con due grandissime realtà industriali. Per contro Fiat e Chrysler potranno conoscere ed apprezzare, per un periodo di tempo ampio, giovani che al termine del percorso di studi avranno acquisito una solida preparazione nel settore automotive, un'ottima conoscenza linguistica oltre che una visione sistemica dei processi industriali". Per il rettore dell'Università di Windsor, Alan Wildeman: "Questo accordo con il Politecnico di Torino rappresenta una sfida per i nostri studenti a portare le loro competenze all'estero, lavorare a livello internazionale e ampliare i loro orizzonti. Le capacità dei nostri laureati in ingegneria sono di immenso valore e siamo onorati che siano stati invitati a contribuire al futuro successo di Chrysler e Fiat. Questa partnership rappresenta una continuazione della consolidata tradizione di innovazione dell'Università di Windsor a beneficio dell'industria canadese". Infine, Sergio Marchionne ha aggiunto: "L'iniziativa di oggi prende vita da una singolare e fortunata coincidenza di percorsi diversi: le esperienze che Fiat e Chrysler hanno sviluppato negli anni rispettivamente con il Politecnico di Torino e l'Università di Windsor. Ognuno di noi finora ha seguito un percorso autonomo, ma in fondo, tutte le nostre strade partivano dallo stesso punto. La consapevolezza che in un mondo che cambia velocemente, abbiamo l'obbligo di dotare i nostri giovani degli strumenti tecnici e culturali necessari alla loro formazione. L'Università di Windsor e il Politecnico di Torino hanno molto in comune. Non sono solo tra i più prestigiosi istituti di formazione tecnica e scientifica nei rispettivi Paesi. Sono soprattutto organizzazioni che hanno dimostrato una mentalità aperta e hanno realizzato un ambiente vivo e creativo".
(Fonte: www.repubblica.it - 30/3/2011)
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Segno positivo del fare impresa in modo vitale e responsabile , segno di consapevolezza accademica dell’essere fucina di professionalità, sinergia positiva di ruoli a beneficio dell’innovazione nella società , esempio di economia che non conosce i confini nazionali, non più “made in Italy” ma bensi “made by world wide cooperation”.
RispondiEliminaUn bel caso a supporto della definizione schumpeteriana di imprenditore-innovatore.