mercoledì 4 maggio 2011

Referendum all'ex Bertone, passa il sì al piano Fiat


Hanno vinto i sì, come era ampiamente previsto dopo la svolta dei delegati Fiom che hanno dato ieri a sorpresa il loro consenso all'accordo con la Fiat. Lo scrutinio delle schede alla ex Bertone ha registrato una valanga di consensi all'intesa, per quanto considerata «un ricatto» dalla gran parte degli iscritti al sindacato dei metalmeccanici Cgil, ha vinto la volontà di difendere il posto di lavoro e l'investimento promesso dalla Fiat: 550 milioni per produrre 50mila nuovi modelli Maserati. L'azienda: con la firma dell'intesa via agli investimenti. La vittoria matematica dei sì è giunta dopo circa un'ora e mezza di scrutinio con una maggioranza schiacciante, pari a circa l'80% dei votanti (510 sì e 55 no). «il sindacato si deve inchinare a questi lavoratori - ha commentato il segretario generale della Fismic, Roberto di Maulo -. Hanno lottato per 6 anni per difendere lo stabilimento e al momento cruciale non si sono persi per strada ottenendo il risultato che volevano e mantenendo la fabbrica in vita con una produzione di qualità». «È un risultato che dimostra l'intelligenza e la responsabilità dei lavoratori. A questo punto bisogna che nei tempi previsti si realizzi l'investimento che è di grande importanza per l'intero sistema territoriale piemontese». È il commento del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, sull'esito del referendum. «Il risultato positivo del referendum è un fatto di grande rilevanza perchè apre concrete prospettive per uno stabilimento fermo da troppi anni e garantisce un investimento importante che il nostro territorio non poteva permettersi di perdere. Ora ci aspettiamo che la Fiat in tempi molto rapidi proceda agli investimenti sulla ex Bertone come su Mirafiori, dando corpo ai progetti industriali di Fabbrica Italia». Lo affermano Gianfranco Morgando e Paola Bragantini, rispettivamente segretario regionale e segretario provinciale del Pd, in una nota nella quale auspicano che «tutte le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici firmino l'accordo, rispettando così la decisione dei lavoratori». «Le condizioni richieste dal Lingotto sono state garantite - affermano - anche con rilevanti sacrifici che responsabilmente sindacati e lavoratori hanno deciso di assumersi. È giunto il tempo che anche in Italia si possa assistere a successi analoghi a quelli che Fiat sta ottenendo con la Chrysler, successi che speriamo non abbiano solo natura finanziaria ma si traducano in nuova occupazione e nel rilancio dei siti produttivi. Auspichiamo che il referendum alla ex Bertone ponga fine a una stagione di dura conflittualità sindacale e si possa ritrovare un'azione unitaria, in particolare per riscrivere insieme le nuove regole della rappresentanza. Sarebbe sbagliato andare alla ricerca di vincitori e vinti». Il piano Fiat per l'ex Carrozzeria Bertone, oggi Officine Automobilistiche Grugliasco, rilevata dall'amministrazione controllata nel 2009, prevede un investimento di 550 milioni di euro per produrre, da fine 2012, un nuovo modello Maserati del segmento E, destinato ai mercati internazionali. L'obiettivo è arrivare a una produzione, a regime, fino a 50.000 vetture l'anno. Nello stabilimento, che è a pochi chilometri da Mirafiori, è previsto il reimpiego di tutti i 1.100 dipendenti, da sei anni in cassa integrazione. La proposta della Fiat, illustrata per la prima volta ai sindacati il 15 febbraio, prevede l'applicazione a Grugliasco dello stesso contratto di Pomigliano, con il massimo utilizzo degli impianti, il graduale passaggio ai 18 turni, fino a 120 ore di straordinario ulteriori rispetto a quelle del contratto, la governabilità dello stabilimento con regole per contenere l'assenteismo e per l'esigibilità degli accordi. Con il metodo Ergo Uas verranno riprogettate tutte le postazioni di lavoro della linea di montaggio. Molto sarà investito anche nella formazione del personale.
(Fonte: www.unita.it - 3/5/2011)

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