Da mercoledì prossimo, primo giugno, Fiat e Chrysler saranno a tutti gli effetti un gruppo unico. A partire da quella data, infatti, i conti della casa di Detroit saranno consolidati nel bilancio del Lingotto. Bisognerà però aspettare ottobre i dati del secondo trimestre dell'anno per avere i primi risultati in comune. Nel frattempo va avanti la trattativa con il Dipartimento del Tesoro U.S.A. dopo la decisione della società torinese di esercitare l'opzione per acquisire un ulteriore 6% di Chrysler e diventare così, entro la metà di giugno, il primo azionista con il 52% del capitale. L'integrazione tra Fiat e Chrysler procede quindi più rapidamente del previsto, anche grazie al buon andamento della casa di Auburn Hills, che è tornata all'utile nel primo trimestre del 2011, per la prima volta dopo il Chapter 11. Il fatturato del gruppo, che conta 146 stabilimenti nel mondo e circa 190.000 dipendenti, è stimato quest'anno a 76 miliardi di euro e il prossimo anno dovrebbe raggiungere gli 85 miliardi, mentre l'obiettivo è superare i 100 miliardi nel 2014. Le due società continueranno a lavorare anche all'integrazione e al rafforzamento della gamma prodotti, con i nuovi modelli in arrivo, mentre la decisione sulla fusione non appare imminente. «Tenere due organizzazioni separate per un costruttore unico non ha senso. Dobbiamo trovare una soluzione, ma non è un tema urgente», ha comunque sottolineato Sergio Marchionne. L'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, dopo la breve parentesi torinese per il lancio della nuova Ypsilon, è tornato negli U.S.A. . Venerdì il presidente Barack Obama, dopo il rientro dal viaggio di questi giorni in Europa, andrà nella fabbrica Chrysler di Toledo, nell'Ohio, per celebrare la restituzione da parte della Fiat, in anticipo di sei anni, del debito di 7,5 miliardi ai governi americano e canadese.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 28/5/2011)
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