domenica 15 maggio 2011
Lo Bianco (Business Integration Partners): Fiat-Chrysler tornerà competitiva nella ripresa globale dell'auto
Il 2010 ha contrassegnato un'eccezionale ripresa del settore dell'auto e per i produttori un record di profitti. Sulla scorta dei dati del primo trimestre, il 2011 si annuncia come l'anno del nuovo record. Certamente per i produttori tedeschi (tutti), certamente per i produttori americani (Ford e GM) e certamente, anche se in modo meno eclatante, per i produttori francesi (Renault in testa). E per Fiat-Chrysler? Il 2011 sarà un anno migliore del 2010, lo si è già visto con i risultati del trimestre, ma comparativamente di gran lunga meno buono di quello registrato da tutti i competitor. Perché la ripresa dei segmenti più ricchi dei mercati occidentali e la travolgente esplosione della domanda dei mercati asiatici sono la vera ragione del boom dell'industry. In particolare la Cina, sta sollecitando impensati livelli di importazione dei brand di prestigio, veri status symbol dei nuovi ricchi locali, che trainano i risultati eccezionali del periodo. I competitor tedeschi sono i più apprezzati e ne approfittano di più. Gli americani vengono a ruota, i francesi lo sono in misura minore, Fiat non ha una gamma adeguata e non può partecipare significativamente al banchetto. Analisti e media evidenziano la sensibile differenza tra i risultati dei competitor e quelli del gruppo Fiat suggerendo implicitamente la scarsa efficacia del suo management. E' il caso di rimarcare che in tale settore il ciclo di concezione/sperimentazione/produzione richiede parecchi anni per andare a regime e che Marchionne e il suo team, quando avrebbero dovuto sviluppare una gamma adeguata alle esigenze attuali, stavano affrontando un periodo molto negativo per la società ai limiti del fallimento e della sopravvivenza. La rincorsa al rinnovo della gamma in cui sono oggi impegnati, richiederà ancora qualche anno di duro lavoro. Per ora la capacità di difesa delle quote in Occidente o di penetrazione nei mercati asiatici, è affidata a pochi segmenti di nicchia (la 500, la Ferrari e poco più). L'integrazione con Chrysler sta dando la possibilità ad entrambi i brand di coprire alcune delle manchevolezze delle rispettive offerte, ottimizzando l'utilizzo delle piattaforme produttive al di qua e aldilà dell'oceano. Questa opportunità darà notevole beneficio, ma un vero progresso nell'offerta verrà realizzato soltanto con l'impostazione dei nuovi modelli e una produzione ad hoc. E' importante rilevare che da sola, e con la gamma attuale, Fiat sarebbe già in serie B. Con Chrysler e con gli investimenti produttivi in corso o programmati non solo in Italia, ma nell'intera scacchiera mondiale potrà tornare nuovamente competitiva.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 2/5/2011)
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