giovedì 8 dicembre 2011

Auto nazionali per tutti: i leader del mondo viaggiano così


La mossa di Mario Monti, appena arrivato a Palazzo Chigi, è piaciuta: il professore ha lasciato in garage le tante auto tedesche e fra la Maserati Quattroporte nuova di zecca e la vecchia Lancia Thesis non ha avuto dubbi. In redazione sono piovute centinaia di mail di approvazione e il centralino, preso come al solito d'assalto, ha raccolto molti messaggi, tutti all'insegna dell'"era ora...". Il riferimento va a Silvio Berlusconi che è sempre rimasto fedele alla sua amata Audi A8, ma non sono mancate le accuse di demagogia per Monti. Non vogliamo entrare nel tema, ma tutti i leader mondiali - se hanno un'industria nazionale - viaggiano solo ed esclusivamente con macchine loro. Sarkozy usa solo Citroen, Peugeot o Renault, la cancelliera Merkel Audi o Mercedes, mentre Obama è fedele alla Cadillac. Perfino Cameron dopo aver sempre detto di preferire la metropolitana alla fine viaggia in Jaguar. Una scelta per lui difficile perché così si è tirato addosso le ire di gran parte dei suoi elettori. Ma gli inglesi, si sa, ormai come grandi berline producono solo Jaguar. Insomma: Paese che vai, auto nazionale che incontri. Il tutto - va detto - senza nessuna norma scritta perché a rigor di logica per la libera circolazione delle merci nella UE sarebbe quasi impossibile obbligare un premier ad usare un certo tipo di auto. Eppure, in tutti i casi, non c'è mai stata necessità di scrivere nulla o obbligare nessuno: i capi di Stato hanno sempre viaggiato con vetture simbolo della propria nazione, a costo di farle produrre apposta (come i russi con le ZIL) oppure a costo di usare modelli usciti di produzione (come Sarkozy con la Peugeot 607 e Monti con la Lancia Thesis). "Questione di convenienza", è il commento non ufficiale usato più volte dai portavoce dei capi di stato.
(Fonte: www.repubblica.it - 21/11/2011)

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